Nel nostro Paese sono diverse le aree di eccellenza negli ambiti Biotech, Pharma e dei Dispositivi Medicali: i tre maggiori comparti del Settore Life Science. Un valore che viene percepito e riconosciuto anche sui mercati internazionali.
La produzione e il fatturato dei tre comparti si concentrano soprattutto in Lombardia, Lazio e Toscana. Tuttavia esistono, disseminati sul territorio, molti poli di eccellenza che si distinguono per la qualità della ricerca e la competitività.
In un recente Report di The European House – Ambrosetti* viene proposta un’interessante mappatura che, pur senza pretesa di esaustività, individua alcuni principali poli di eccellenza.
Vediamo di seguito quali sono e scopriamo le loro peculiarità.
La Lombardia è ad oggi la regione maggiormente sviluppata nel Life Science. Nel settore Biotech la Regione ricopre il primato in quanto a presenza, impegno e risultati, riunendo il 28% delle imprese del comparto nazionale.
La competitività della Lombardia emerge anche nel Pharma: si colloca tra le prime regioni in Europa per il valore aggiunto pro-capite generato da questo settore. Questa Regione rappresenta anche un’eccellenza nel Biomedicale con la presenza, sul territorio, della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica.
Il Piemonte, che nella Conferenza delle Regioni è responsabile per la Salute, è un’eccellenza nel campo dei trapianti, ai quali si ricollegano strutture riconosciute all’avanguardia nel panorama internazionale.
In Emilia Romagna si trova il polo tecnologico dell’area di Mirandola: eccellenza internazionale nel Biomedicale. Qui aziende italiane e multinazionali co-producono innovazione in apparecchiature e prodotti per applicazioni terapeutiche e sulle macchine elettromedicali per dialisi, cardiochirurgia, depurazione, ossigenazione del sangue e trasfusione.
In Toscana il comparto delle Scienze della Vita è composto da un network di 320 aziende e genera oltre 8 miliardi di Euro di fatturato, impiegando circa 19.000 addetti. Questa è la regione che investe maggiormente nel Biotech in Italia e si posiziona come terza regione nel ranking della farmaceutica italiana.
La Toscana, inoltre, si contraddistingue per la ricerca sui vaccini.
Il Lazio è, in Italia, la prima regione per incidenza sul totale dell’export farmaceutico sul totale manifatturiero (40% del totale) e anche per valore assoluto delle esportazioni dell’industria farmaceutica (8,9 miliardi di Euro). Il polo chimico-farmaceutico del Lazio si concentra soprattutto lungo l’asse Roma Sud-Pomezia-Aprilia-Latina. La Regione si posiziona come seconda in Italia per numero di imprese e fatturato generato nel settore delle biotecnologie.
La Puglia detiene un ruolo di primo piano nel settore farmaceutico. Basti pensare che a Bari e Brindisi si concentra il 24% dell’export manifatturiero farmaceutico totale nazionale. Grazie alla presenza di centri di competenza altamente competitivi, la Regione rappresenta un punto di eccellenza nelle Scienze della Vita, soprattutto per la medicina di precisione.
Concludiamo questa rassegna con la Campania che si pone come capofila del Mezzogiorno nel settore delle Scienze della Vita, con una notevole crescita delle imprese biotech presenti sul territorio regionale. Nel 2018 se ne contavano 34: +25% rispetto al 2015.
*Le informazioni contenute in questa news sono tratte dal Report “Il ruolo dell’Ecosistema dell’Innovazione nelle Scienze della Vita per la crescita e la competitività dell’Italia” – The European House Ambrosetti, 2018