Per fronteggiare il forte cambiamento in atto nel mondo del lavoro e della formazione non sono più sufficienti le competenze di base: è fondamentale possedere una serie di “soft skills” (o competenze trasversali), utili per una visione davvero strategica ed innovativa finalizzata al cambiamento delle modalità operative nelle aziende e ad una maggior collaborazione rispetto al passato.
Come approfondisce sul suo blog Alessandra Lomonaco, tra i fondatori dell’associazione e Advisor per start-up e PMI innovative il tema riguarda sia i giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro, sia i manager, che devono formarsi in modo continuo.
Ma quanto davvero le Università sono in grado di preparare i manager di domani? Un sondaggio svolto nel 2018 da Bloomberg Next insieme a Workday ha chiesto a 200 dirigenti aziendali ed accademici, provenienti da organizzazioni con almeno 500 dipendenti con sede negli Stati Uniti, quali sfide dovessero affrontare e quali aree potrebbero aver bisogno di ripensare per migliorare i risultati.
L’indagine si è concentrata su quattro temi principali: preparazione, abilità/competenze, collaborazione e pianificazione.
Sono emersi cinque aspetti chiave sui quali gli intervistati ritengono fondamentale concentrarsi, perché come affermava Alvin Toffler (saggista e futurologo statunitense): “Gli analfabeti del futuro non saranno quelli che non sanno leggere o scrivere, ma quelli che non sanno imparare, disimparare e imparare di nuovo”.