Da professionista del settore Pharma la motivazione primaria è poter generare idee e contenuti innovativi utili a comprendere, condividere e affrontare in modo propositivo il cambiamento in atto del mondo farmaceutico.
Contribuire ad aggregare in un unico contenitore i manager di settore, ispirati da valori comuni, può portare ognuno di noi ad imparare da altri, creando una mentalità professionale più uniforme e innovativa. Inoltre, la possibilità ulteriore di connetterci anche con altre entità extra-Pharma può amplificare le cose che possiamo imparare tutti.
Un’altra motivazione è senza dubbio legata all’orientamento. Credo che il settore perda costantemente la possibilità di inserire giovani promettenti e di talento a causa di un orientamento poco efficace. Esiste infatti, da parte dei laureandi, una quasi totale assenza di conoscenza sia delle possibilità, che dei ruoli professionali richiesti dal settore Farmaceutico.
La possibilità di poter connettere professionisti più senior con i giovani che si affacciano al settore, di contribuire all’orientamento dei neo-laureati e al dialogo con le università, è uno stimolo importante e, credo, un’opportunità per il settore stesso, considerando anche le Innovazioni Biotecnologie in arrivo.
Oggi l’industria farmaceutica mondiale è circa il 30% più grande di quanto si pensasse in passato, ed è uno dei primi cinque settori nell’economia globale. Per i prossimi anni gli analisti stimano una crescita media annuale del 6,4% al 2024 e il mercato globale dovrebbe triplicare le sue dimensioni entro il 2060.
La crescita dell’industria farmaceutica mondiale sarà guidata dall’aumento della ricchezza globale, secondo il normale modello, anche se i governi di tutto il mondo sono diventati più consapevoli dei costi associati. Detto questo, il primo trend rilevante è sicuramente “l’incremento ulteriore del controllo dei costi”.
In più paesi i controlli sui costi farmaceutici, stabiliti dalle agenzie governative per il rimborso, hanno influenzato la direzione e la redditività dell’industria farmaceutica, e come sappiamo la spesa farmaceutica è influenzata in misura significativa dalle decisioni governative e dai budget associati.
Già oggi il normale modello di crescita basato sul rapporto tra reddito e spesa farmaceutica è infatti stato interrotto in alcuni mercati, in particolare in Europa. L’Europa, per i farmaci, spende circa il 40% in meno degli Stati Uniti, in percentuale del PIL. Sorprendentemente, l’Europa spende meno in base al PIL anche rispetto al Canada, al Messico, alla Corea del Sud e persino alla Russia. Questa crescente consapevolezza da parte dei governi determinerà l’incremento ulteriore del controllo dei costi.
Al contrario, un trend di crescita importante sarà nel segmento delle malattie rare; le legislazioni favorevoli istituite in passato e gli incentivi per la ricerca hanno dato impulso allo sviluppo di farmaci per le malattie rare che è diventato sempre più diffuso, veicolando significativi investimenti aziendali in un segmento in cui è molto probabile sviluppare prodotti innovativi per unmet medical need rilevanti. Per dirla in prospettiva, fino al 20% del valore del settore farmaceutico mondiale sarà associato a trattamenti per ben meno dell’1% della popolazione mondiale.
In questo contesto guideranno la crescita le principali reali innovazioni, che arrivano dalle biotecnologiche applicate. Oltre che guidare le dimensioni e la crescita del settore, produrranno ulteriori implicazioni positive per la salute della popolazione. Possiamo affermare infatti che “l’ondata di innovatività” è di per sé il trend più interessante in assoluto, causando non una evoluzione, ma una vera e propria rivoluzione stabile entro il 2030.
In questo contesto vedremo un’ulteriore crescita nei prodotti biologici (anticorpi e peptidi), che dalle prime terapie biologiche praticabili prodotte da Genentech, oggi rappresentano il 50% dei primi top 100 farmaci al mondo. Aree terapeutiche come l’Oncologia, l’Immunologia e i Vaccini vivranno un prossimo futuro sempre più ricco di nuovi lanci. Il settore si trasformerà grazie all’avvento di terapia genica, riprogrammazione cellulare, silenziamento genico, ingegneria tissutale e bioprinting. Queste biotectonologie non sono lontane, anzi, sono già una realtà. Abbiamo letto nelle scorse settimane l’approvazione in Europa delle prime due terapie a base di CAR T-cell, il parere positivo per la Terapia Genica per il gene RPE65 e per la prima volta in assoluto è stata approvata una tecnologia di silenziamento genico con la tecnica dell’ RNA Interference (RNAi).
Sul fronte dell’ingegneria tissutale con il bioprinting 3D si arriverà a costruire organi funzionanti o a ricostruire organi complessi. Sempre qualche settimana fa, infatti, è stato annunciato il primo tessuto epatico prodotto attraverso la stampa 3D. E’ interessante notare che il cambiamento produrrà l’ingresso di nuove aziende nel panorama farmaceutico. Si stima che Il 60% delle terapie cellulari e il 93% delle terapie geniche saranno lanciate da aziende Biotech che oggi non compaiono tra le prime 20 big pharma companies.
Il cambiamento biotecnologico e la rivoluzione che ci aspetta porterà i Manager delle aziende a dover pensare a modi differenti di lavorare, e le aziende stesse a pensare a nuove persone da inserire, con competenze differenti dal passato, sia scientifiche che manageriali. BioPharma Network può giocare un ruolo rilevante tra noi professionisti per condividere e ragionare su questi trend, stimolandoci al cambiamento e alla ricerca anticipata di soluzioni e modelli. Inoltre, il dialogo che stiamo attivando con le università e gli enti di formazione manageriale in ambito farmaceutico, può facilitare l’orientamento di giovani talenti verso il nostro settore, in particolare Biotecnologi, Medici e PhD.
*Reference: EvaluatePharma® World Preview 2018, Pharma 2030: From evolution to revolution KPMG International; Rapporto sulle biotecnologie del settore farmaceutico in Italia 2017 EY; The Future of the Global Pharmaceutical Industry TORREYA